TheLastObstacle

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sabato 6 settembre 2008

..::Afterhours::.. alla Fortezza


Che dire...fantastico e fantastici!!
Manuel Agnelli & Co. si sono rivelati in tutta la loro potenza con un live dirompente su tutti i punti di vista: musica, emozioni, inventiva e originalità.
Una delle poche band italiane che fa musica di un certo spessore e, secondo il mio modesto parere, che andrebbe apprezzata di più di quanto non si faccia tutt'ora!.
Arrivo all' Arena della Fortezza (dove è in corso la Festa Nazionale del PD) puntuale per comprare il biglietto (15 euro) e mettermi a mangiare un "buon Kebab" dal kebabbaro più sudato del mondo; alle 21.30 circa entro dentro - sugli spalti poche persone il grosso della gente è vicino al palco, per terra o in piedi, pronti a spaccarsi il culo nel marasma generale che avrà luogo tra pochi istanti...ore 22.10 la tensione cresce, iniziano ad arrivare fischi perchè la bolgia aumenta e l'attesa è tanta; gli Afterhours li accontentano. Alle 22.15 circa salgono sul palco, sembrano usciti da un film degli anni '70 con un pizzico di horror movie. Il bassista Roberto Dell'Era è il più eccentrico e cattura l'attenzione non solo per la sua altezza ma soprattutto perchè porta degli occhiali psichedelici con montatura bianca (quelli che indossa Johnny Depp nel film "La fabbrica di cioccolato" per intendersi) e si muove come un posseduto da una droga sconosciuta, Manuel Agnelli è sempre il solito rocker camicia nera e pantaloni neri(un folletto schizofrenico suk palco) ma il più oscuro è il tastierista addetto ai fiati che sembra appena tornato da una convention di Doom Metal(magrissimo, capelli lunghissimi neri e faccia bianchissima, tutto vestito di nero ovviamente).


Partono con pezzi dell'ultimo album "I milanesi ammazzano il sabato" ma ben presto portano in scena anche i vecchi brani, quelli che li hanno resi famosi; da "Male di miele" a "Ballata per piccole iene" fino a "Punto G" e "Quello che non c'è" (un capolavoro). La voce di Manuel inizialmente sembra non reggere all'impatto (alla fine...anche lui invecchia!) ma basta poco che ritorna forte, sporca e timbrica come quella dei primi album. Devo dire che, non avendoli mai visti live, pensavo non mi entusiasmassero molto, invece sono stato realmente impressionato dalla loro forza musicale che travolge anche chi, molto loffiamente, se ne sta sugli spalti a sedere.
In mezzo la bolgia vera e un polverone enorme...è questo quello che vogliono.
Eleggo la canzone "Riprendere Berlino" tratta dall'ultimo album come la più riuscita (forse perchè sono ancora vicino a quella città), insieme ovviamente a "Quello che non c'è" che ha chiuso il live.
Saluti carissimi
A presto
M.

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